Foto di Belen

fonte http://www.tgcom.mediaset.it/gossip/articoli/articolo438899.shtml

Armani a D&G "Mi avete copiato"

Lite sui pantaloni: "Oggi plagiate domani imparerete"


ANTONELLA AMAPANE

INVIATA A MILANO
Armani bacchetta Dolce e Gabbana. Succede al termine della sfilata Emporio. La frecciata parte davanti a un gruppo di giornalisti. Nel momento in cui il suo collaboratore e amico, Leo Dell’Orco, gli fa vedere la foto dei pantaloni matelassè, in seta lucida, che hanno presentato ieri Dolce e Gabbana, e mostra l’immagine di quelli realizzati da Giorgio Armani lo scorso inverno. «Non uno, 16 paia ne hanno mandati in passerella», sottolinea Dell’Orco. Armani con una punta di sarcasmo commenta: «Adesso copiano, poi impareranno». Si chiarirà la paternità dei calzoni incriminati, trapunti come le borse di Chanel? Dolce Gabbana non replicano. D’altronde la moda non è fatta di corsi e ricorsi? Coco diceva: «Più sei copiato più sei famoso, piangi quando non lo fanno più». Per ora non piange nessuno.

Giornata di polemiche quella di ieri. Ancora Armani tira le orecchie agli adolescenti che mettono i jeans calati sulle natiche. «Dei deficienti, solo chi ha un brutto sedere lo scopre, chi ce l’ha bello lo enfatizza fasciandolo nei pantaloni a vita alta che, tra l’altro, slanciano le gambe del doppio», come quelli che lui ha disegnato per l’Emporio, inno ai colori della natura. Peccato per l’uomo Yeti - in pelliccia ecologica, s’intende - che arriva in passerella con i colori dell’Inter. David Beckham non gradisce. «Hanno sbagliato la tintura...», spiega lo stilista. Pace, al bomber è stata dedicata l’uscita rossa e nera degli sky biker. In vena di critiche è anche Miuccia Prada: «Gli uomini non cambiano mai», sbotta, e riscrive il classico v - in maniera iper sofisticata - con cappottoni double grigi e piombo, osa solo punteggiando di borchie i capi tradizionali e le scarpe allacciate. Poi sforna pelle nera da duro, ma morbidissima e su linee intramontabili; giacche senza collo, maglioni con scolli tondi e profondi. Un modo per dimostrare che vorrebbe maschi più coraggiosi.

A smontare il lato conservatore tenta pure Cavalli: meno rock, più business boy in gessati con camicie aperte sul petto, cinture da cowboy e pantofole fatte di vecchi tappeti. La zampata per festeggiare i 10 anni di moda maschile firmata Cavalli? I giubbotti chiodo ospitano scaglie tridimensionali di cocco colorato, i grossi pullover incorporano ghirigori di catene, i pantaloni sono quelli da biker, puzzle di tessuti stampati. Corti, cortissimi una spanna sopra le scarpe. La fisicità maschile è focalizzata sulle gambe. E sui glutei. Se Frankie Morello elimina le calze svelando le caviglie, concluse in scarpe con puntali di ferro; da Ferrè i calzoni stretti come scotch contrastano con giacche a scatola e sciarpe che nascondono il busto. Il sedere nudo e marmoreo compare da Vivienne Westwood. Lei non c’è, la sostituisce il marito Andreas con una parrucca rossa accoccolato in una carriola spinta dal giardiniere di casa, Eddie. A lui è dedicata la collezione, dove fra i cloni del garden man in kilt spicca un ragazzo coperto solo davanti da un grembiulaccio.

Con la crisi sopravviveranno solo i migliori, dicono tutti. C’è chi riparte da zero, come Ferragamo, rivisitando con tagli cocooning gli abiti in cachemire e i paltò in tinte eteree. Chi invece, come Bottega Veneta, ripulisce un guardaroba scandito da sfumature in camoscio, stile «Mad Man». Ma c’è anche chi non sfila, come Antonio Marras: «Curerò la scenografia del G8 il 7 luglio alla Maddalena. Bertolaso della Protezione Civile mi ha chiesto di rendere indimenticabile la visita in Sardegna dei capi di Stato, toccando i loro 5 sensi».

fonte : http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/moda/grubrica.asp?ID_blog=59&ID_articolo=811&ID_sezione=273&sezione=Esercizi%20di%20stile

Foto Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani

Foto Gianfranco Fini e Elisabetta Tulliani